Scritto da Giovanni Malatrasi Gerani | 5′ di lettura
L’importanza della tradizione: la cucina Romagnola e il tempo
L’importanza della tradizione nella Cucina Romagnola è quasi un dogma.
Ci sono poche cose nella vita che legano le persone come mangiare insieme.
Il cibo è un momento di convivialità, un momento nel quale le persone a tavola possono condividere del tempo.
Il cibo ha, da centinaia di anni, un grande valore sociale ed è un vero e proprio collante fra le persone.
Forbes nello stilare la lista fra tutte le migliori cucine ha insignito la Cucina Romagnola col primo premio fra tutte le cucine mondiali.
Perchè?
Scopritelo con noi ne La Cucina Romagnola: l’importanza della tradizione.
La vita nel 2020 è ormai molto frenetica sopratutto per universitari, studenti e lavoratori nelle grandi città.
Difficile che tante di queste persone possano godersi il pranzo con calma, schiacciati dagli orari lavorativi, dagli impegni di studio e dalla mobilità non sempre efficiente.
Quando questi tornano a casa dalle proprie madri o nonne, magari in Romagna o sulla Riviera la magia prende forma.
Quando siamo piccoli è molto più facile che i ritmi siano dilatati: le estati ci sembrano interminabili, i pomeriggi a giocare al parco sembrano infiniti e i pranzi con i nonni anche.
La gioia della cucina romagnola passa anche di qui: ogni morso di un piatto della tradizione sembra semplicemente tuffarci nel nostro passato di bambini che scoprono il mondo.
Se passo di fronte a certe case nei boschetti in bicicletta sento l’odore di ragù, e un pò come le “Madeleine” di Proust, ricordo quando lo preparavano in casa i miei nonni.
Tagliare carota per carota, poi il sedano, la cipolla, infine “spappolare” il macinato con le mani, impiastricciandole e dovendo puntualmente lavarle e asciugarle con un panno.
Certe operazioni sono lente, e devono restare lente.
Così come certi odori e certi profumi hanno un magnete incredibile nella nostra memoria, hanno un potere evocativo incredibile che ci riconduce indietro nel tempo.
Da quasi un anno ormai, ho buttato tutte le macchinette automatiche di caffè.
Essendone un discreto esperto, non ho mai ben sopportato la plastica delle confezioni e quell’idea di pre-fabbricato che lo avvolgeva. In attesa di investire su una grande macchina sono tornato alla Moka.
Ne ho comprate 3: una per 6, una per 4, una per 2.
Tutte fatte andare a vuoto con almeno 6-7 caffè prima che almeno il primo diventasse dignitoso. Perchè? Perchè per le cose giuste hanno bisogno di tempo.
Il tempo è ciò che di più importante possiamo regalare agli altri.
Per questo vogliamo parlarvi dell’importanza della tradizione nella cucina Romagnola.
L’importanza della tradizione: riscoprendo i piatti Romagnoli in chiave moderna.
Ci sono dei rituali che sono dei dogmi, che hanno un’esegesi, un’interpretazione quasi biblica.
La spesa non va fatta a cuor leggero: nella preparazione dei piatti, ci sono degli ingredienti ben precisi, perlopiù semplici ma che vanno rispettati.
Secondo Pellegrino Artusi, il primo a costruire una narrativa attorno alla cucina romagnola, i suoi caratteri sono prevalentemente contadini con apporti dal mondo della pastorizia e della marineria. La cucina romagnola è una cucina povera, in barba ai crudi di pesce e ai locali raffinati. Uova, farina, pollo, maiale, pomodoro, cipolle, burro: difficile fare un’esame degli ingredienti principali. Tuttavia, questi non possono mancare.
Perchè è importante la chiave moderna nei piatti della tradizione? Un nostro Partner, il ristorante Falsariga di Morciano, propone per esempio delle tagliatelle al ragù col porro fritto. Parlando con Andrea, proprietario e Chef del Falsariga, un vero cultore della cucina e dell’importanza della socialità a tavola, ci ha definito come fondamentale l’apporto di un ingrediente croccante, perchè eleva il piatto non rendendolo noioso. Se una tagliatella al ragù può definirsi mai noiosa, lui ci toglie sicuramente dall’impiccio di pensarlo!
La misura dell’ortodossia e dell’integralismo in cucina sta in chi prepara il piatto.Riteniamo che ogni piatto possa essere migliorato con l’aggiunta di un ingrediente se ben bilanciato e contestualizzato adeguatamente col resto degli elementi presenti.
L’importanza della tradizione: perchè possiamo innamorarci in cucina.
Se avete un partner, un moroso, una fidanzata a cui non piace mangiare…lasciatelo. Vi sentirete molto più leggeri.
Se avete un partner che sa cucinare, sposatelo! Perché? I benefici sono infiniti.
Dicono degli Italiani che parlano solo di cucina, che ci sono solo eventi sullo street-food o che siamo fissati col cibo. Noi siamo fissati col buon cibo.
Sicuramente c’è un’importante disamina da fare: è giusto e doveroso concedersi qualsiasi tipo di cibo, a patto che rientrino in una dieta ben bilanciata tra vegetali, proteine, carboidrati e grassi.
Perchè innamorarsi in Cucina?
Perchè è terapeutico. Più di uno studio sostiene l’importanza della socialità e del mangiare insieme con amici e colleghi. Rinsalda gli equilibri lavorativi e migliora la capacità di socializzare tra colleghi.
Così come favorisce il dialogo e l’apertura sociale tra i più piccoli perchè in un contesto quotidiano imparano a confrontarsi con i propri simili.
Siamo l’unica specie animale che non ha bisogno di cacciare il cibo per sopravvivere, dovremmo non scordarcelo.
Avete mai tirato la sfoglia in compagnia dei vostri nonni? Vi ricordate da bambini com’era preparare i biscotti con le zie, oppure guarnire i tortelli con la zucca assieme a qualcuno? Qual era la il sentimento che provavate? Personalmente era un grande momento di svago. La farina diventava neve e il tagliere assieme al mattarello erano sostituti dei giocattoli, era un vero e proprio parco giochi.
Quando ho l’opportunità di avere del tempo per cucinare piatti complessi mi dimentico del resto. Cucinare, se fatto a dovere con tutti i riti del caso, a fuocolento, è terapeutico.
Personalmente, ho una grande capacità di concentrazione e tutte le volte che lo faccio, mi rendo conto che preparare un piatto mi astrae dal resto del mondo.
Avete mai preparato le tagliatelle con la vostra morosa? Se non vuole farlo e preferisce fare sempre altro, cambiate ragazza.
Se chiedete al vostro ragazzo di preparare una torta insieme e si rifiuta…avete sbagliato moroso.
Qual è il beneficio che può portarvi preparare dei tortellini al ragù o di zucca? La scelta delle farine, se macinate a pietra, tipo 0, 1 o 2.
Tirare la sfoglia e vedere i ravioli prendere una forma strana e troppo bitorzoluta rispetto a ciò che ci aspettavamo.
Preparare i biscotti e confondersi tra il sale e lo zucchero (non ve lo auguriamo!), ma ridere e scherzarci sopra perché alla fine lo si fa per divertirsi.
Andare in una pescheria nel centro di Rimini e sogghignare di fronte a certi personaggi al banco del pesce, piuttosto che fermarsi al porto a scegliere i sardoncini e le mazzancolle direttamente dai pescatori.
O ancora, andare dal fornaio per scegliere il pane, piuttosto che preparare un arrosto con vostra madre.
Oppure semplicemente preparare un rotolo ai mirtilli, o magari grattare la scorza del limone sui passatelli, pregando che non si smolecolino una volta a bagno nel brodo.
Quand’ è stata l’ultima volta che avete fatto qualcosa per la prima volta? Qual è il lusso di tutto ciò?
Il tempo che vi dedicate a fare qualcosa di antico, con lentezza, con qualcuno che amate.