Scritto da Giovanni Malatrasi Gerani | 5′ di lettura
Come abbinare la carne al vino: una premessa importante.
Questa sera hai una cena da un amico…
Il dolce lo porta tizio, i fiori li porta caio, la carne la cuoce il proprietario di casa e a te tocca decidere come abbinare la carne al vino (se non altro non ti è toccato l’impervio compito di scegliere una location, ma in questo ti possiamo aiutare noi!)
Ti hanno detto che si parte con un primo, probabilmente delle tagliatelle fatte in casa con del ragù.
E poi… Carne. Un genere alimentare che ne racchiude innumerevoli di tagli.
Tuttavia, non ti hanno specificato quale carne ci sarà.
Potrebbe esserci un entrée di fesa di tacchino con una purea di wasabi e dei capperi.
Potrebbe esserci della carne magra, come potrebbe essere del pollo arrosto, una faraona, del brasato di tacchino più sofisticato del classico trio salumi crudo-salame-mortadella.
E se come secondo, invece, ti portassero del bollito con della salsa verde?
Se si fossero dedicati tutto il pomeriggio a cercare la migliore mostarda da accompagnare al brasato o al culatello cotto?
E se anziché una grigliata, cucinassero, un filetto con riduzione al pepe verde?
Panico.
Che vino scegli?
Bianco o Rosso? Leggero o Strutturato? Sangiovese o Cabernet? Rosso Piceno o Lambrusco? Provereste a esibire un Franciacorta Pas Dosé o Portereste una Bonarda?
Bene: se sei in questa situazione tira un bel respiro e rilassati.
Ti aiutiamo noi con il nostro articolo su come abbinare la carne al vino.
Come abbinare la carne al vino: Marasca Rossi, S.Giacomo & Filippo, Santini, Colonnara.
Una cena tra amici non può dirsi tale se almeno non c’è del buon vino a tavola.
Non sai che vino scegliere? Beh, tra i nostri partner di Living Riviera abbiamo due incredibili eccellenze del territorio: il meraviglioso Orione o il Cornelianum di Tenuta Santini, piuttosto che lo splendido Ubaldo Rosi o la Lacrima di Colonnara.
L’abbinamento però, deve essere fatto rispettando delle regole.
Non possiamo bere un vin santo con lo spezzatino.
Innovare è importante, ma certi binari dobbiamo mantenerli per non commettere errori.
Abbiamo grande fauna e tantissima flora con cui condire i nostri piatti, e quindi le nostre papille gustative saranno invase da un simposio di sapori: dagli aromi delicati a quelli intensi, dalle carni bianche a quelle rosse.
Per non parlare della cacciagione che ha dei mesi ben specifici nella caccia, e proprio per questo è così ricercata.
Possiamo preparare i nostri piatti con erbe aromatiche, spezie, sughi e intingoli, i secondi a base di carne si prestano a cotture lentissime quali il bollito, lo stracotto o il brasato o rapidissime, quali ad esempio la tagliata, fino ad arrivare a piatti di carne cruda, come l’albese o la tartare.
Come abbinare la carne al vino seguendo delle regole?
Il pollame rappresenta una carne dal gusto delicato.
Ecco perché avvicinarci un vino rosso, magari di corpo, non è la scelta giusta poiché non farebbe che sovrastarlo.
Immaginiamo un pollo cotto alla brace, una cottura semplice: si consiglia un vino bianco abbastanza strutturato.
Ora saliamo con le cotture…
Se il pollo fosse arrosto, potremmo abbinare il Principio di Marasca Rossi.
Abbinare il vino alla carne cruda
La tartare di manzo e il carpaccio hanno una tendenza leggermente acida e, a seconda dei condimenti che si usano, hanno un aromaticità più o meno spiccata.
Pensiamo alla tartare con scorza di limone, con la senape o all’Albese con una grattata di tartufo bianco.
Abbiniamo un vino bianco tanto profumato quanto aromatico è il piatto! Per esempio una Passerina di Colonnara.
Abbinare il vino alla carne alla brace
Il manzo alla griglia è amato per essere succoso, perché quando si cuoce la nostra saliva aumenta vedendo il grasso che si sprigiona.
Soprattutto se scegliamo un taglio di carne ben “marmorizzato”, ovvero con i filamenti di grasso all’interno, vistosi, che rendono la carne morbida e succulenta.
Il manzo giapponese, il Kobe, si divide in categorie di purezza. Potremmo scegliere una Chianina, una fracosta di vitello, nota per essere molto morbida.
Per asciugare la succulenza servirà un bel vino rosso alcolico e tannico come un Beato Enrico Sangiovese Superiore di Romagna di Tenuta Santini.
Se la carne alla griglia è di maiale, aumenta la grassezza ed avremo bisogno di un vino rosso con un po’ di effervescenza capace di ripulire il palato: un buon Lambrusco!
Ricorda dunque che con la grassezza abbiniamo delle bollicine.
Abbinare il vino al brasato
Gli stracotti ed i brasati hanno lunghe cotture quindi si abbineranno a vini rossi maturi, con bouquet intenso e ricco di sentori di frutta rossa, morbidi, alcolici e abbastanza tannici.
Per esempio un Fortercole della Tenuta Santi Giacomo e Filippo.
Abbinare il vino alla selvaggina e alla cacciagione
Selvaggina e cacciagione si sposano con grandi vini rossi invecchiati.
Se hai qualche buona riserva nella vostra cantina è ora di tirarla fuori.
Mi raccomando, che siano vini dal profilo gusto-olfattivo ricco e complesso perché dovranno armonizzarsi con i profumi ed i sapori intensi delle lunghe preparazioni che vogliono queste carni.
Qui consigliamo un Fogliola Rosso di Santi Giacomo e Filippo.
Perché i giusti abbinamenti: davvero la pizza va con il vino?
Questi sono alcuni consigli che noi abbiamo voluto darti che siamo sicuri ti saranno utili nel combinare pietanze e bevande.
Non proverai più quella sensazione di spaesamento nel trovarti di fronte a un muro di bottiglie in un negozio, perché avrai almeno un’infarinatura su cosa fare e cosa no.
Se sei più goloso ancora, puoi accompagnare tranquillamente una pizza assieme a un calice di vino.
Con una pizza molto farcita, piena di salumi e formaggi ti consigliamo sempre un Sangiovese superiore, un vino strutturato.
Con una pizza più leggera invece, ad esempio una marinara o una romana, un vino fresco, una bollicina, ti sarà di grande piacere durante il pasto, e avrai sicuramente una digestione molto più facile.