Scritto da Giovanni Malatrasi Gerani | 4′ di lettura
Ti accorgi di essere in Primavera perchè a un certo punto l’aria è più calda.
Un anonimo giovedì di aprile, Paolo apre le finestre per ossigenare casa e si accorge che ci sono 15 gradi.
Ha passato un autunno complesso e un inverno difficile, e ora è il turno della nuova stagione.
Un pò incerta la primavera è sempre stata.
È insicura. Di natura. Sole e nuvole, temporali e brezza marina, grandine e sole cocente. Non sa bene cosa deve fare.
Tuttavia, la primavera è anche il momento dove si ritorna a vivere e mai come quest’anno vorremmo che fosse davvero così.
Accorgersi che qualcosa sta cambiando…
La primavera, forse tra tutte le stagioni ha una caratteristica che mette d’accordo un pò tutti: manca. Manca a tutti. E’ difficile notare le espressioni delle persone in questo periodo, ma le cogli. Cogli che sono diverse.
Non c’è più gelo, c’è meno frenesia, c’è più tempo, le giornate si allungano e si distorcono tanto da far sembrare le 6 di sera le 4 di pomeriggio.
La primavera, per Chiara che ci è nata, le ha sempre dato questo senso di libertà impagabile. Il senso della vita che ricomincia.
Forse è una frase fatta, ma con buona pace di chi soffre di allergie primaverili per Chiara rimane così.
Ogni giorno, gli elementi che compongono pezzo per pezzo campagne e città iniziano a cambiare.
Quel viale nel quartiere residenziale dove abita Gianluca ha iniziato a fiorire, e di colpo, i ciliegi macchiano di bianco e rosa l’aria e i marciapiedi.
Nella campagna dove abita lo zio di Matteo, i campi di grano sono verdeggianti e quelli di colze pitturano le campagne. Che cosa assurda la primavera. Ogni giorno si diverte a toccare un pezzo di mondo e gli da il colore che gli pare. Così. Così come si sveglia al mattino.
…e non rendersene conto.
Quando ieri sera Francesca è uscita a correre ti ha mandato un vocale su whatsapp e ti ha detto che si è maledetta perchè non sapeva dove mettere lo scalda collo. Erano 17 gradi ed erano le 18 di sera, non aveva controllato le previsioni.
Ieri Marco è uscito in bicicletta e non ha messo i pantaloni lunghi, ha percorso tutto il sentiero del Conca fino a Montefiore con il sorriso in faccia perchè lo sterrato non era fradicio di fango e pozzanghere, ma asciutto e l’aria calda gli carezzava il viso.Una sensazione che non provava da almeno almeno settembre.
La libertà di evadere in primavera
Margherita ti ha chiamato verso le 16,30 venerdì mentre era in macchina con la Giorgia, la Claudia e la Jessica, il segnale era confuso ma intanto ti ha dato della pigrona perchè non esci mai. Ti ricordi che sei sua amica perchè è un uragano e alla fine, tra le urla e il chiasso delle playlist di Spotify ti ha convinta a uscire e le due dita di vino sono diventati 5 spritz. Ma che importa? Domani c’è il weekend, e al massimo rendiamo conto al nostro fegato.
Davide si è alzato presto e ha caricato la tavola da surf sulla jeep, con la foga di chi non vede l’ora di lanciarsi in mezzo alle onde. La muta invernale ha lasciato spazio a quella monostrato, più leggera. L’acqua mi ha detto Davide, era stupenda. Il mare era incazzato perchè tirava libeccio, però non faceva freddo. Gli importava solo di mischiare le sue ossa con la schiuma. Misano non ha le ondee delle Hawaii. A lui non fregava niente. Una sensazione impagabile, dice.
Intanto, mentre Andrea scaldava il fornelletto portatile sul San Bartolo pronto per farsi una notte in tenda, Lucia pregustava lo spezzatino con grande cupidigia, perchè dopo 3 ore di hiking in compagnia dei loro due pastori australiani, tutto ha un altro sapore.
A Rimini, Michele e Angelica sono riusciti a uscire, finalmente. Si sono dati appuntamento a gennaio tra le pieghe degli “sta scrivendo” di whatsapp. Tuttavia, essendo lui romagnolo e lei marchigiana, sono stati costretti ad aspettare la primavera per un appuntamento al bar. Più o meno, chissà… forse si sono visti anche di nascosto, ma la storia su instagram l’hanno messa ieri.
La prima volta si erano incrociati vicino al ponte Tiberio di Rimini. Lui si stava bevendo una birra, e a lei era volata la sciarpa che casualmente stava atterrando vicino lui. Uno scambio di chiacchiere un pò imbarazzato, è bastato per avere i contatti l’uno dell’altra. Un display è stato l’unico loro spago ad unirli. Fino ieri.
Stefano ha festeggiato il suo compleanno a Gabicce monte, in quel ristorante a strapiombo sul mare. La Gioconda. Certo con due tavoli separati visto che erano in otto.
Ma che vista, ragazzi.
Sembra impossibile ma stiamo tornando a respirare.
Potersi riabbracciare
Maria si guarda allo specchio, e finalmente può indossare quella giacca a scacchi beige che le ha regalato sua madre per il compleanno. Che senso ha comprarsi i vestiti se poi non posso metterli, pensava.
Una giornata di sole che spaccava le pietre era quella che aveva chiuso Massimo a lavoro. Poco male. Ha staccato alle 17, è andato a casa, si è cambiato al volo ed è uscito con Francesco, Arturo e Emanuele sul porto di Fano.
Hanno aperto una bottiglia di Colonnara da “Sambuga” e mangiando delle ostriche hanno brindato al nuovo lavoro di Arturo, che gli ha raccontato aver trovato con un’intervista su LinkedIn. Che strana la sorte.
Giacomo ha portato sua moglie Elvira a vedere la gola del Furlo, in moto. Ha tolto il telo alla sua Panigale impolverata in garage, e ha sciolto le briglie ai cavalli, dopo un anno fermi senza poter scalpitare.
Hanno 54 anni lui e 52 Lei. Per una giornata si sono finalmente ricordati di quando erano due ragazzini e bigiavano la scuola insieme. Sono sposati da 30 anni e ieri si sono innamorati ancora, tra le parole sommesse e gli echi della gola.
Carlotta e Andrea sono appena tornati a casa, hanno cenato sul porto di Riccione al Kalamaro. Tra una bottiglia di Verdicchio e un gambero in tempura, si sono promessi di viaggiare insieme. Dove non lo sanno, ma gli andrebbe bene qualsiasi cosa.
Luca e Valentina sono in motorino, su un vecchio booster di Lui che gli ha regalato suo nonno per i 14 anni.
Lei si è laureata a Forlì in economia e commercio, ma è fuori sede e le sue amiche non l’hanno potuta venire a trovare. Si sono però impegnate e le hanno mandato dei fiori dalla Sicilia, dalla sua Messina, e si sono congratulate con lei su Zoom.
Luca è innamorato di Valentina dal secondo anno di corso, pensava di averla persa perchè lei era andata in Erasmus in Portogallo. L’universo ha cospirato con lui affinchè potesse incontrarla. Alla fine lui era l’unico che ha festeggiato la sua Laurea, sorseggiando una birra tra le mura di Gradara e guardando la Riviera dall’alto.
Arianna ha chiesto a Federico cosa fosse per lui la primavera perchè lo vede con gli occhi lucidi tutte le volte che passa in campagna. In realtà più che la primavera che lo fa commuovere, è la campagna. Gli ricorda quando da piccolino, sul range rover di suo nonno, la percorrevano tutta in lungo e in largo, nell’entroterra Romagnola, e sognava ascoltando le storie dei contadini. Ma questo non gliel’ha detto ad Arianna. Federico, ride imbarazzato e perplesso. Non sa cosa rispondere. Lui vorrebbe solo portarla a bere qualcosa sul porto di Cattolica. Tanto ora si può. Ma è troppo timido per farsi avanti.