Scritto da Genny Dradi | 3′ di lettura
Il fascino del cinema ha dalla sua esistenza, accomunato la maggior parte delle persone. La capacità dei film di trasportare gli spettatori in scenari incantevoli, storie d’azione e renderli partecipi del dolore delle tragedie e della gioia del lieto fine.
Le storie del grande schermo grazie alla bravura dei loro autori e alle incredibili capacità degli attori, sono in grado di stupire e appassionare e non meno entusiasmanti sono i luoghi che fanno da sfondo a questi capolavori.
Molto spesso sono proprio i luoghi ad emozionarci e si crea nello spettatore la voglia e la curiosità di poter visitare un giorno il posto che ha fatto da cornice a uno dei suoi film preferiti.
La passione per il cinema e la magia di ripercorrere i luoghi in cui capolavori cinematografici sono stati girati può rappresentare un interessante itinerario per visitare una città o semplicemente trascorrere una giornata fuori porta all’insegna della scoperta.
L’Emilia-Romagna vanta molteplici autori e detiene un ruolo importante nella storia del cinema e la Riviera rappresenta uno sfondo inconfondibile. Sono proprio i territori romagnoli e in particolare la città di Rimini, i protagonisti di questo incredibile itinerario alla scoperta dei luoghi del cinema.
Rimini e Fellini: la storia di un forte legame
Rimini è il cuore della riviera romagnola, ogni anno ospita moltissimi turisti anche da fuori i confini nazionali, attratti dalle rinomate spiagge, dall’atmosfera caratterizzante e dal fascino romagnolo che Fellini è stato in grado di celebrare nei suoi capolavori.
Il fascino della città di Rimini, tra le colline e il mare, è ben rinomato e molteplici sono i luoghi da poter visitare, ma l’intento è quello di concentrarsi in particolar modo su una visione differente degli stessi: il loro legame con il cinema.
Fellini è uno dei più grandi registi al mondo, in grado di riprodurre una visione personale, neorealistica della realtà nel dopoguerra ed era estremamente legato alla sua città natale, che ha voluto utilizzare come sfondo dei suoi film. E’ interessante sapere che in realtà Fellini non girò scene nella città, ma riprodusse i suoi posti del cuore negli studi di Cinecittà, ricreando l’atmosfera del borgo marinaro, del centro storico, l’aria vacanziera e la presenza del mare. Questo ha fatto sì che camminando per la città è possibile sentirsi parte dei suoi capolavori, immedesimarsi nelle scene di Amarcord, dei Vitelloni, di Otto e mezzo e di tante altre opere cinematografiche.
La zona di mare
Iniziamo quindi il nostro itinerario, una passeggiata per ripercorrere il fascino della Rimini negli anni ’20 e ’30 e stupirci nei luoghi che hanno ispirato un artista di fama mondiale.
Partiamo dalla stazione di Rimini, che divide la città in due, il mare, le spiagge e il divertimento da un lato e il fascino del centro storico dall’altro. Fellini amava passare il suo tempo ad osservare i treni in partenza e gli arrivi e quest’immagine è la stessa che si ritrova in “Roma”, dove il regista bambino guarda i treni in partenza per la capitale.
Poco distante dalla stazione, in via Roma 41, si trova la casa dell’amico d’infanzia, Luigi “Titta” Benzi alla quale si è ispirato per poterla ricreare in “Amarcord”.
Dirigiamoci poi verso il Porto Canale per raggiungere il civico 10 di viale Dardanelli: proprio qui, nel 1920 nacque Federico Fellini, detto anche “il Maestro”. Incamminiamoci sul viale Principe Amedeo, per raggiungere il grattacielo circondato da villette caratteristiche dell’inizio del Novecento, per poi ritrovarci nel parco “Federico Fellini” con la maestosa fontana dei Quattro Cavalli e l’incantevole riproduzione della Fellinia, il monumento della grande macchina fotografica, dedicato al regista. A fare da contorno le varie traverse che ricordano l’artista, come la Via Luci del varietà o via Giulietta Masina, conosciuta come Gelsomina nel film “La strada”. Sono ventisei in totale, le vie della marina di Rimini che portano i nomi dei film di Fellini, divertitevi a scovarle tutte!
Imperdibile è la tappa davanti al Grand Hotel, all’epoca simbolo della Dolce Vita riminese, con il suo stile liberty e le grandi terrazze, dove il regista amava soggiornare durante ogni suo ritorno in città. Un luogo magico, affascinante, che ha deciso di immortalare nei suoi film. E subito viene alla mente “Amarcord”, in dialetto romagnolo: io mi ricordo! E’ infatti basato proprio sui suoi ricordi e racconta la Rimini dei suoi anni, che lui stesso definisce “una dimensione della memoria”.
Continuate la vostra passeggiata sul porto, la cosiddetta palata, emblema de “I Vitelloni”, immedesimatevi in questa atmosfera ed eccovi la spiaggia, il mare, il divertimento che porta la bella stagione e i tanti ragazzini pronti a conquistare la ragazze, come nelle scene di “Città delle donne”. Impossibile non immaginarsi il transatlantico Rex, che anche se non è mai passato davanti alle coste della città è ben vivido nei ricordi di chi si è appassionato alle immagini notturne di “Amarcord”.
Il centro storico
Abbandoniamo la Rimini del divertimento per dirigersi verso la Rimini storica e il centro della città. Qui si può visitare il Tempio malatestiano, luogo di incontro per Fellini e gli amici, ma anche la Piazza Cavour anch’essa luogo di ritrovo. Quest’ultima ha rappresentato uno sfondo ricorrente nelle scene di “Amarcord”, in particolare l’immagine della Fontana della Pigna si ricorda nella scena della nevicata. Anche la Piazza Tre Martiri ha ispirato la scenografia di alcuni attimi indimenticabili dei film felliniani e dove oggi si trova il Caffè Turismo, una volta c’era il bar da Rossini, dove Fellini e gli amici andavano a giocare a boccette. Percorrendo il corso di Augusto, lo stesso che in “Amarcord” vedeva sfrecciare le auto delle Mille Miglia, si giunge al civico 115, una delle prime case in cui visse il regista con la famiglia. La casa dell’adolescenza dove si innamorò della bella “moretta” Bianchina Sorian, si trova invece in Via Clementini 9. E’ poi possibile raggiungere il cinema Fulgor, luogo rappresentativo del mondo felliniano e di grande ispirazione per il regista dove nel 1924, vide il suo primo film “Maciste all’Inferno” e scoprì così il mondo del cinema.
“Sotto lo schermo c’erano le pancacce. Poi uno steccato, come nelle stalle, divideva i popolari dai distinti. Noi pagavamo undici soldi; dietro si pagava una lira e dieci” questa la descrizione di Fellini del cinema che oggi è stato restaurato e ospita due sale cinematografiche intitolate a Federico e alla moglie Giulietta.
Altro luogo caratteristico è sicuramente il Castel Sismondo, il quale si ritrova nella sequenza iniziale de “I clowns” e rappresentava un luogo piacevole per il piccolo Fellini, dove, proprio nel suo piazzale, si recava a vedere il circo.
Continuiamo l’itinerario per concederci una passeggiata sullo storico Ponte di Tiberio nel cui bacino è possibile osservare il murales di Ericailcane caratterizzato da un gallo, simbolo della Romagna e dal pavone, simbolo felliniano. Da qui si raggiunge il Borgo San Giuliano, antico quartiere di pescatori, dalle casette colorate, le stradine caratterizzate dai murales che rappresentano scene quali il bacio tra Marcello Mastroianni e la Ekberg, particolari della città e la rappresentazione dello stesso Fellini intento a dirigere un suo film.
In conclusione
Ecco quindi un itinerario per le vie della città, per rivivere l’atmosfera che caratterizza le opere felliniane e immedesimarsi nell’incantevole fascino dei suoi capolavori.