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Scritto da Genny Dradi | 3′ di lettura

E se vi dicessimo che la Riviera oltre a fascino, relax e divertimento nasconde segreti e storie incredibili? Leggende raccontate, tramandate di generazione in generazione, da nonni a figli e nipoti, per mantenere il fascino dei racconti e il ricordo di storie passate. Si aggirano fantasmi in queste zone, che per anni hanno caratterizzato luoghi come il castello di Azzurrina. Se la cosa vi spaventa, non vi preoccupate si tratta semplicemente di racconti, ma, per i più curiosi, una visita nei luoghi che ospitano le testimonianze di queste leggende è d’obbligo!

Ecco quattro castelli riminesi che racchiudono i misteri e le storie di anime protagoniste di racconti leggendari.

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Il Castello di Montebello e la leggenda di Azzurrina

Nell’entroterra riminese è possibile visitare il Castello di Montebello che, con i suoi mille anni di storia e più di 400 metri di altezza offre una visita interessantissima e un panorama mozzafiato. Oltre al percorso tra arte, storia e natura, questo castello racchiude una storica leggenda, la storia di Azzurrina. Si tratta di una storia che risale al 1375 e vede come protagonista Guendalina, la figlia di un importante feudatario di Montebello. La bambina era nata albina e a quel tempo una tale diversità spaventava al punto che i genitori decisero di tingerle i capelli i quali,  a causa del colore bianco, risultarono azzurri: è da qui che deriva il soprannome Azzurrina. La leggenda narra che per proteggerla dal pregiudizio popolare la bambina era costretta a rimanere sempre in casa, sorvegliata da due guardie. Un giorno, mentre giocava nel cortile, rincorse la palla caduta dalla scala nella ghiacciaia sotterranea. Sentendo un forte grido le guardie corsero in suo aiuto, ma all’arrivo la bambina era scomparsa e di lei non si trovarono più tracce. Si dice che il fantasma della bambina viva ancora nel castello e durante le visite sia ancora possibile sentirne le urla spaventate. E’ possibile ripercorrere la storia con visite diurne e anche notturne, le ultime adatte ad un pubblico adulto.

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La Rocca Malatestiana e le anime degli eterni amanti

La Rocca Malatestiana di Rimini ospitò la storia d’amore di Costanza Malatesta e Ormanno e si narra che le loro anime vaghino ancora tra le mura. Costanza Malatesta, figlia di Ungaro Malatesta era una fanciulla ribelle e poco obbediente e il padre decise di garantirle una cospicua dote per facilitare il suo matrimonio. Lo sposo per lei deciso morì pochi anni dopo la loro unione e la fanciulla, ancora giovane e con una ricca eredità, tornò nella Rocca insieme al padre e allo zio Galeotto. Fu qui che incontrò Ormanno, duca tedesco al servizio del Malatesta, i due si innamorarono e vissero una storia d’amore segreta. Alla morte del padre, lo zio di Costanza decise di impadronirsi della sua eredità e una volta scoperto il suo inaccettabile segreto, volle punirla. I due innamorati furono colti in flagrante durante una notte di passione e furono uccisi da un sicario mandato da Galeotto, mettendo fine alla loro vita e alla loro storia. Durante le notti di ottobre, si narra che nelle stanze del castello si possa ancora sentire il pianto della giovane Costanza.

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Il Castello di Maioletto e la leggenda della sua distruzione

A Maiolo, in provincia di Rimini è possibile visitare i resti dei ruderi del borgo e delle mura di quello che un tempo erano il castello e la rocca di Maioletto, distrutti nel 1700. Secondo la leggenda la causa fu una frana mandata come punizione divina. Nel castello, infatti, durante il periodo di penitenza e castità della quaresima, si svolgevano feste e balli considerati inappropriati per il periodo. Una sera, durante uno di questi eventi, apparve un angelo, il quale avvisò i cittadini dell’imminente punizione nel caso in cui avessero mantenuto quell’atteggiamento poco gradito. Guidati dalla tentazione, gli uomini continuarono i loro balli e in poco tempo il castigo divino si manifestò attraverso la caduta di un fulmine che spaccò il monte di Maiolo portando morte e distruzione. Si narra che alcune delle anime dannate, morte in quella notte, vaghino ancora senza pace nel bosco sottostante.

 

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La Rocca di Mondaino e il fantasma del poeta

Mondaino è un borgo medievale della Val Conca, un interessante paesino che merita una visita per scoprire la sua storia e anche le sue leggende. La più conosciuta è quella intorno alla figura del poeta rinascimentale Giovanni Muzzarelli il quale, in un periodo di povertà, si trasferì nella rocca di Mondaino, a lui concessa dal Papa Leone X, suo grande sostenitore. Il poeta divenne il Capitano della Comunità e questo scatenò l’invidia dei suoi compaesani che ne tramarono l’assassinio. Si racconta che durante il suo tentativo di fuga venne spinto nel pozzo insieme alla sua mula e qui morì lentamente maledicendo i suoi compaesani. Un’altra ipotesi narra invece l’assassinio da parte di un marito tradito. Certo è che, secondo la leggenda, il suo fantasma si aggiri nella rocca per spaventare i cittadini e ricordare loro della sua brutale uccisione.

 

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In conclusione

Questi racconti abitano i castelli riminesi e sono parte delle molteplici leggende che caratterizzano il territorio romagnolo. Sono il risultato di storie tramandate tra generazioni e motivo di occasione per interessanti visite a castelli e rocche che nascondono misteri e curiosità.

 

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