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Scritto da Sara Bernardi | 5′ di lettura

Oggi voglio portarvi con me in un viaggio tra piatti e tradizioni della cucina di Pesaro, partiamo!

La pizza Rossini come simbolo di Pesaro

Può una pizza con uova sode e maionese diventare il simbolo di una città?

Ebbene sì, la cittadina marchigiana al confine con la Romagna ha sviluppato la propria versione della tradizionale pizza, ispirata a Gioachino Rossini. 

Ma andiamo a conoscere la sua storia, che è davvero peculiare. 

Quando e dove è nata questo interessante connubio di sapori?

La nascita della pizza Rossini viene attribuita alla pasticceria del corso “Montesi” di Pesaro, che intorno al 1960 iniziò a proporre ai suoi clienti pizze da una forma ridotta rispetto al solito, farcite con uovo sodo e maionese. Il suo scopo era proporre qualcosa di diverso ed innovativo per accompagnare l’aperitivo, ma, dato il notevole successo riscontrato tra gli abitanti pesaresi, con il tempo sempre più pizzaioli della zona testarono questa nuova proposta nelle loro pizzerie, adattandola sia alla pizza al taglio che a quella tonda al piatto.

Inoltre, fu la città di Pesaro a dedicare questa nuova specialità al celebre compositore Gioachino Rossini, che durante la sua vita, oltre a dimostrare enorme stima per l’arte musicale, ha anche sempre dimostrato una grossa passione per il patrimonio culinario della sua terra. Fu lui stesso a pronunciare le seguenti parole: “Non conosco un’occupazione migliore del mangiare, cioè, del mangiare veramente. L’appetito è per lo stomaco quello che l’amore è per il cuore. Lo stomaco è il direttore che dirige la grande orchestra delle nostre passioni”.

Ora, andiamo a scoprire le diverse versioni della pizza Rossini. Prima di tutto c’è quella al taglio, che si adatta a cene in famiglia o con amici, e che si trova in tutte le pizzerie da asporto di quartiere. Poi, c’è quella al piatto, rotonda, che si trova nelle pizzerie, e che, anno dopo anno, si sta adattando anche alle versioni più gourmet. Infine, c’è la variante più caratteristica, la pizzetta mini da colazione: una pizzetta della dimensione di un CD, con una o più fette di uovo sodo centrali e una spirale di maionese che avvolge il tutto. Quest’ultima si trova in tutti i bar di Pesaro, ancor prima che il sole sorga, per sfamare anche il palato di chi è di ritorno da una serata di divertimento.

I cannelloni alla Rossini: una rivisitazione della ricetta tradizionale

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di piatti e tradizioni della cucina di Pesaro con un altro piatto molto caro ai cuori dei pesaresi: i cannelloni, rivisitati in una versione nuova che esalta i profumi e i sapori del luogo, e che, anch’essa, è stata dedicata al compositore Rossini.

Ma cos’hanno di cosi speciale i cannelloni alla Rossini? Andiamo a scoprirlo insieme!

Innanzitutto, i cannelloni alla Rossini vengono preparati rigorosamente a mano, e vengono farciti con un mix di cipolla, fegatini di pollo, fegato di vitello, burro, foglie di salvia o timo, pepe e funghi porcini.

Un connubio di sapori che ricordano il fois gras Francese, e di cui i marchigiani ne vanno davvero fieri.

Ora, siamo pronti per passare dalla carne al pesce.

Un tuffo nell’Adriatico: il brodetto di pesce alla pesarese

Il brodetto di pesce è una zuppa, nata come ricetta povera, che ad oggi si aggiudica il titolo di una delle ricette più tipiche e gustose della riviera marchigiana.

Il pesce utilizzato è prettamente quello locale, e la varietà è molto ampia, tanto che si arrivano ad utilizzare anche dieci qualità di pesce diverso, tra cui: seppie, triglie, rospo, canocchie, palombo, scorfano, mazzola, scampi, spigole, sogliole e merluzzi. Il tutto viene spesso accompagnato da pane croccante, perfetto per tuffarsi ed accogliere tutto il sapore del brodo caldo.

Un insieme di profumi e sapori che creano un’armonia per il nostro gusto, e che sicuramente permettono di immergersi nella tradizione locale con tutti e 5 i sensi. 

Ora, andiamo a scoprire un secondo appartenente alla tradizione pesarese!

Piatti e tradizioni della cucina di Pesaro Brodetto di pesce

La Pasticciata: il vitello insaporito

La Pasticciata è una ricetta spesso ricorrente durante le feste Natalizie, che fa parte della tradizione delle zone di Pesaro, Fano e dei borghi circostanti.

Si tratta di vitellone stufato, che viene poi tagliato in sottili fette e arricchito con pancetta e maggiorana. La sua consistenza tenera è dovuta alla lenta cottura della carne con brodo, olio d’oliva, vino rosso e pomodori pelati. Viene spesso accompagnato da erbe selvatiche locali, oppure bietole e spinaci.

Una vera esplosione di sapori, che vi farà conoscere a pieno i gusti della tradizione marchigiana.

Ed ora, siamo pronti per terminare il nostro viaggio tra piatti e tradizioni della cucina di Pesaro con il dolce tipico della città e di tutta la regione Marche.

Piatti e tradizioni della cucina Pesarese pasticciata

Il Bostrengo o, in dialetto, Bustreng

La ricetta del bostrengo è piuttosto antica, realizzata con ingredienti poveri come cereali, pane raffermo, farina, frutta essiccata, burro, uova e zucchero. 

Una torta semplice e veloce, la cui ricetta viene tramandata di generazione in generazione, e per questo motivo il mix di ingredienti varia sostanzialmente in base alle preferenze e sperimentazioni di ogni famiglia. 

Il suo sapore autentico e genuino e il suo profumo accentuato dalle note di scorza d’arancia e rum, lo rendono un dolce davvero unico nel suo genere, capace, nella sua semplicità, di tramandare tutta l’essenza della tradizione marchigiana. 

Beh, che dire, spero che questo viaggio all’insegna dei sapori e profumi della tradizione pesarese vi sia piaciuto. 

Noi non vediamo l’ora di trascorrere una bella domenica di sole a Pesaro, gustandoci tutte le bontà del territorio. 

Inoltre, se vuoi continuare il tuo viaggio nelle Marche, non perderti l’articolo “5 luoghi da esplorare nell’entroterra di Ancona“!

A presto,

Sara

 

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